ZES Unica confermata fino al 2028: prorogato il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno
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ZES Unica confermata fino al 2028: prorogato il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno
La ZES Unica non è stata solo confermata, ma rafforzata. Con la proroga al triennio 2026–2028, il credito d’imposta dedicato agli investimenti nel Mezzogiorno guadagna un orizzonte temporale più ampio, diventando uno strumento ancora più centrale per chi sta pianificando nuovi insediamenti produttivi, ampliamenti o riconversioni industriali.
La decisione, inserita nel quadro della Legge di Bilancio 2026, arriva dopo due anni di utilizzo intenso della misura e rappresenta un segnale chiaro: l’incentivo non è più una leva “una tantum”, ma un tassello strutturale delle politiche di sviluppo per il Sud.
Una misura che ha già dimostrato di funzionare
Il credito d’imposta ZES Unica si è rapidamente imposto come una delle agevolazioni fiscali più utilizzate dalle imprese. I dati macroeconomici lo confermano: il Rapporto Svimez 2025 evidenzia come il Mezzogiorno abbia registrato una crescita del valore aggiunto manifatturiero in controtendenza rispetto al resto del Paese, anche grazie all’effetto combinato dei fondi pubblici e di questo incentivo fiscale.
A renderlo particolarmente attrattivo è la sua impostazione: niente graduatorie, nessuna valutazione discrezionale del progetto, ma un meccanismo basato su comunicazioni e risorse disponibili. Un approccio che ha favorito l’ingresso di capitali privati in tempi rapidi.
La vera novità: continuità e programmazione fino al 2028
Il cuore della proroga sta nella durata. La possibilità di utilizzare il credito d’imposta anche per gli investimenti realizzati nel 2026, 2027 e 2028 consente finalmente alle imprese di pianificare con maggiore coerenza interventi che, per natura, richiedono tempi medio-lunghi.
A questo si affianca una modifica operativa tutt’altro che secondaria: dal 2026 gli investimenti agevolabili potranno essere realizzati fino al 31 dicembre di ciascun anno, superando il vincolo del termine anticipato di novembre che in passato aveva compresso la fase finale dell’operatività aziendale.
Per chi investe, significa meno rigidità e maggiore allineamento tra calendario fiscale e reale ciclo produttivo.
Cos’è la ZES Unica e a chi si rivolge
La ZES Unica è la Zona Economica Speciale che, dal 2024, accorpa in un unico perimetro l’intero Mezzogiorno, includendo Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Il credito d’imposta è accessibile a tutte le imprese che realizzano investimenti in strutture produttive localizzate in questi territori, indipendentemente da dimensione, forma giuridica o regime contabile. Restano esclusi solo alcuni settori specifici soggetti a restrizioni europee.
Le spese agevolabili comprendono:
- macchinari, impianti e attrezzature;
- terreni e immobili strumentali all’attività, entro limiti prefissati;
- programmi di investimento iniziale con importi compresi tra 200.000 euro e 100 milioni di euro.
Le tempistiche diventano centrali
Con l’estensione pluriennale della misura, cresce anche l’importanza della gestione delle scadenze. Dal 2026 in avanti, l’accesso al beneficio sarà legato a due passaggi fondamentali:
- una comunicazione preventiva, per indicare gli investimenti già effettuati e quelli programmati entro la fine dell’anno;
- una comunicazione integrativa, obbligatoria, per confermare l’effettiva realizzazione degli interventi dichiarati.
Le finestre di invio saranno concentrate tra la primavera e l’inizio dell’anno successivo, rendendo indispensabile una pianificazione puntuale e una documentazione coerente.
Un’opportunità da cogliere, ma con metodo
La proroga della ZES Unica al 2028 offre alle imprese una cornice di stabilità rara nel panorama degli incentivi italiani. Allo stesso tempo, il funzionamento della misura richiede oggi più attenzione che in passato: pianificazione finanziaria, rispetto delle tempistiche e corretto inquadramento delle spese diventano elementi decisivi per ottenere il beneficio pieno.
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