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Siamo agli ultimi mesi del 2025 e il panorama degli incentivi per le imprese sta cambiando rapidamente.
I programmi Transizione 4.0 e Transizione 5.0, che negli ultimi anni hanno sostenuto digitalizzazione, automazione ed efficientamento energetico, stanno arrivando alla fase conclusiva.
Parallelamente, il Disegno di Legge di Bilancio 2026 introduce un nuovo modello di agevolazione — basato su un iperammortamento modernizzato — che dal prossimo anno sostituirà gli attuali crediti d’imposta.
Ecco una panoramica chiara di cosa sta succedendo e di cosa possono fare ora le imprese per non perdere opportunità.
Stato attuale: cosa succede a 4.0 e 5.0
Transizione 5.0 – fondi esauriti
Il Piano Transizione 5.0 resta formalmente valido per gli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2025, ma il MIMIT ha comunicato l’esaurimento delle risorse disponibili.
Le imprese possono ancora inviare domanda, ma solo in lista d’attesa, senza garanzia di accesso al credito.
Di fatto, la misura ha completato il suo ciclo: chi presenta ora viene inserito in coda e potrà essere ammesso solo in caso di eventuale scorrimento fondi.
Transizione 4.0 – scadenza al 31 dicembre 2025
Il credito d’imposta 4.0 è valido fino al 31 dicembre 2025 (con possibile completamento al 30 giugno 2026 in caso di ordine e acconto minimo del 20% entro fine anno).
Ad oggi non sono previste proroghe da parte del Governo e la misura è considerata in fase di chiusura.
Dal 2026 arriva un nuovo modello: l’iperammortamento semplificato
Secondo il DDL Bilancio 2026, dal prossimo anno prenderà forma un sistema di agevolazione strutturale basato su un iperammortamento semplificato. Il meccanismo prevede:
- maggiorazione del costo fiscale dei beni strumentali nuovi;
- aliquote più alte per investimenti con impatto sull’efficienza energetica;
- gestione tramite piattaforma GSE con procedure più snelle;
- validità per gli investimenti effettuati nel 2026, con possibile completamento entro metà 2027.
L’obiettivo è offrire alle imprese uno strumento più stabile e programmabile, dopo anni di continui aggiornamenti alle aliquote dei crediti d’imposta.
Cosa significa operativamente per le imprese
La conclusione dei crediti d’imposta 4.0 e 5.0 e l’arrivo del nuovo modello dal 2026 rendono necessaria una pianificazione attenta degli investimenti.
In questa fase, le aziende possono comunque valutare strumenti già disponibili per accompagnare gli acquisti di macchinari e gli interventi di efficientamento, in attesa delle nuove regole: contributi alla liquidità, misure per l’ammodernamento produttivo e bandi dedicati alla transizione energetica.
L’obiettivo è arrivare preparati al 2026 con progetti chiari, tempistiche allineate e investimenti impostati correttamente per accedere alle nuove agevolazioni.
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